Cinque incontri dalle ore 9 alle ore 9.45, relatore Rav. Alberto Sermoneta
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Uno dei più importanti musei ebraici in Italia per la ricchezza e la qualità delle collezioni. Ne è in corso l’ambizioso restauro che consentirà una visita indimenticabile. Vi terremo aggiornati sui lavori in vista del traguardo.
Si discute molto sull’origine della parola ‘ghetto’. La parola appare nei vecchi documenti con varie grafie: ghèto, getto, ghetto, geto, ma a indicare spesso il luogo in cui furono rinchiusi gli ebrei, prima nel Ghetto Nuovo, poi nel Ghetto Vecchio. Quel “tratto di terreno chiamato il getto o il ghetto era la sede delle pubbliche fonderie, ove si gettavano le bombarde” e dunque “il luogo si chiamava el getto perché c’erano più di 12 fornaci e vi si fondeva il bronzo”. Ghetto, dunque, deriverebbe dal nome dell’isola dove esistevano le antiche fonderie. Questa è l’ipotesi che trova oggi i maggiori consensi tra gli studiosi, mentre altre etimologie appaiono più difficilmente accettabili. Spetta dunque a Venezia aver diffuso nel mondo la parola che indica segregazione e discriminazione sociale.